The empty nest

The empty nest

The empty nest

2021-2023

The empty nest è un viaggio nel dualismo tra la vita e la morte, nell’accettazione della perdita e nella quotidiana convivenza con il dolore. Nei testi che accompagnano le immagini l’autrice offre un intimo dialogo di paure, angosce e fragilità, indagando nel profondo delle sensazioni vissute in seguito alla perdita del padre. Gli autoritratti, affiancati a immagini naturali, sono la rappresentazione di questi sentimenti esistenziali che vanno oltre la sfera umana. La natura diventa, infatti, riflesso della propria anima offrendo un’energia che ci conforta.

Un diario visivo alla ricerca della ricostruzione della propria interiorità che viene raggiunta solo dopo un percorso di elaborazione. La costante ricerca di significati si rivela, infatti, effimera poiché non appena si cerca di ricostruire il nido perduto quest’ultimo risulta ancora più vuoto. Ci rendiamo conto che l’unica via di uscita è l’accettazione, non la negazione, e solo così possiamo riconoscere ancora la presenza di chi abbiamo perso in tutto ciò che ci circonda.






La pioggia scendeva
picchiettando sulle finestre,
la stanza diveniva sempre
più gelida.

Anche l’ultimo barlume
si spense. L’instancabile attesa
tramutata nella concreta e
inevitabile realtà.

Il suono estenuante,
che aveva segnato la trasmutazione
della vita, cessò.

Un silenzio innaturale pervase
l’atmosfera, si percepivano
solo sussurri e sospiri come
anime morenti consapevoli
del loro destino.





Complesse architetture
come ragnatele
invasero la mia mente.

Sembrava di giacere
sulla terra inumidita
di lacrime, la linfa vitale
abbandonava il corpo
per ricongiungersi al suolo.

Falene bianche,
posate dolcemente
sulle mie membra,
si univano nel doloroso compianto.

Chiudendo gli occhi
tutto intorno diventò nero.
Solo un bagliore bianco
permeava dentro di me.





Ricordi di giorni remoti
appena trascorsi
percorrevano i rami della memoria.

Cespugli intricati,
fosse profonde,
pendii scoscesi
svanivano lungo il cammino,
quando mi conducevi per mano.

Ora come una fragile falena
smarrita in un nido
di ciocche dorate
vago in cerca di luce.






Mi nutro di stelle
in una pozza d’acqua,
la terra e le alghe sotto di me
creano un vuoto cosmico.

Un campo di fiori
cullati al vento
diventa il mio spazio vitale.

La pioggia scende
lieve sul mio viso,
trascinando con sé
le lacrime.













Tra le foglie degli alberi
una luce fioca, ma calda,
penetra nel mio animo e
percepisco ancora la tua presenza
in ogni brezza d’aria fresca,
in ogni nervatura delle foglie,
in ogni goccia del mio sangue.

I fili dei miei pensieri intrecciati
perennemente ai tuoi.